Il pianeta Giperiano

Ciao e benvenuti a leggere questa storia scritta e disegnata insieme da 9 amiche e amici italiani e francesi. Il nostro racconto mescola la realtà con la fantasia, insaporita da un bel pizzico di magìa… cominciamo allora il nostro viaggio verso il pianeta Giperiano!

Anno 2057: Clorofilla è un piccolo essere vivente venuto da una lontana galassia. la sua missione è scoprire la natura e gli esseri viventi del pianeta terra che, vista dallo spazio, è un’arancia tutta blu.

Il nostro piccolo visitatore Clorò, così lo chiamano infatti i suoi amici, è attirato da una piccola zona verde. attorno ad essa la natura appare completamente distrutta… Clorò inizia l’atterraggio nella zona verdeggiante:

“È una foresta” gli dice il suo computer di bordo.

E subito sente delle strane grida: di animali forse? “Sicuramente sono grida di esseri umani, di una donna e di un uomo” precisa il suo computer.

Hanno l’aria molto preoccupata, corrono all’impazzata e gridano:

“Giperiano, Giperiano, tesoro nostro, ma dove sei finito?”

Senza mostrarsi, Clorò continua ad avanzare con prudenza e decide di sorvolare la foresta. Non lontano da lì, rannicchiato in alto sopra un albero, scorge un ragazzino: si, è proprio lui … Giperiano!

Sembra comodamente seduto su due braccia-rami e parla con questo magnifico Albero vivente: “Si albero, sei proprio vivente!”

Dunque l’albero e Giperiano si parlano: ma che cosa si raccontano? Dialogano di tante questioni e vogliono capire cosa fare insieme per cambiare la brutta situazione della terra. Come tutti i bambini Giperiano è curioso e coraggioso.

È anche molto bravo a comunicare nel linguaggio degli alberi, la lingua chiamata Fiorefrutta.

Giperiano desidera conoscere in fretta ogni forma della terra così ricca di vita e di specie diverse, dette biodiversità, ma anche tanto fragile.

Nella sua testa sorge un’ idea: è necessaria la cooperazione che vuol dire “lavorare assieme”! Del resto condividere, aiutarsi a vicenda, scambiare, partecipare sono ottime condizioni che portano buoni risultati a tutti gli esseri viventi.

E intanto Clorò ascolta e si gusta la bella melodia della “Vita segreta delle piante” suonata da un fagiolo che sta sbocciando ♬   Il suo computer gli dà delle istruzioni che gli permettono di comprendere perfettamente il linguaggio “Fiorefrutta”.

“Sono davvero formidabili questi fagioli!” dice Clorò  “E grazie ai poteri magici delle Fate-farfalla adesso mi è possibile salire sopra gli alberi! Da là sopra riuscirò sicuramente a vedere Giperiano!”

Giperiano però resta introvabile. I suoi genitori sono molto tristi e preoccupati. Non smettono un attimo di chiamarlo anche nella lingua Fiorefrutta della natura. Gli alberi, abituati a parlare tra di loro e con i funghi, vibrano tutti insieme per trasmettere questo messaggio il più velocemente possibile:

«s.o.s. genitori in difficoltà,  s.o.s. genitori in difficoltà»

Poco a poco il messaggio comincia a girare nella foresta, risuona, si deforma …

Giperiano… Viperiano… Camisano… Arpagiano… Tripperiano

“Ma cosa dicono questi alberi-fagiolo? Cantano forse?” “Non li capisco! Parlano il Fagiolese? Cavoli, non ci capisco proprio niente!”

Il messaggio trasmesso da fungo a fungo, da albero ad albero si modifica e non può essere compreso da nessuno.

Così l’Albero-rifugio, uno dei vecchi saggi abitanti di questa foresta, si rivolge a Giperiano e gli dice: “È giunto il momento che tu vada dai tuoi genitori. e che gridiate a gran voce al mondo intero che madre terra sta soffrendo troppo, ma è ancora possibile cambiare la situazione!”

Un po’ come cerca di fare il piccolo Colibrì della leggenda brasiliana.

Adesso te la racconto. ma prima di cominciare, sai chi è il Colibrì? È un piccolo uccello con un lungo becco e vive nella foresta amazzonica. E l’Armadillo? Lui è un mammifero ed ha una corazza molto forte e resistente.

Ritorniamo alla nostra storia. di braccio-ramo in braccio-ramo, l’albero-rifugio fa scendere Giperiano fino a terra. La discesa è facile, i rami si piegano dolcemente in modo da accompagnare i movimenti del ragazzo.

Giunto a terra, egli chiama a gran voce i suoi genitori gridando: “Mamma, Papà, sono qui!”

Immediatamente sul volto dei genitori si dipinge la calma. la paura e l’angoscia si trasformano in un sentimento di sollievo, misto a un pò di rabbia:

“Giperiano, ma perchè non ci rispondevi? Eravamo molto impauriti e preoccupati per te!”

« Beh… lassù stavo proprio bene, parlavo con gli alberi e un sacco di uccellini volteggiavano attorno a me. C’erano anche dei fagioli volanti e delle fate-farfalla…  era bellissimo stare là in alto!!! »

“Bene, adesso andiamo via, prendi la tua bici e rientriamo, ne riparleremo tranquillamente a casa.”

Seduto non molto lontano, Clorò guarda la scena, ma non capisce niente… I suoi dati non riescono a tradurgli la situazione.

“Devo completare le informazioni della centrale” dice “Mi collego all’astronave-madre per fare un primo rapporto delle mie osservazioni.”

bip bip… // connessione // bip bip…

“Primo rapporto della missione di osservazione del pianeta terra… ecco cosa vedo: gli esseri viventi sulla terra appartengono a due gruppi e cioè:

  • i Fissi che sono le erbe, gli alberi e gli arbusti
  • i Mobili che sono gli animali e gli esseri umani

I ‘Fissi sono spesso di colore verde e comunicano silenziosamente attraverso delle reti cablate. esse sono formate dalle radici e dai funghi che permettono loro di essere tutti e sempre in relazione. I Fissi producono l’ossigeno, un gas vitale indispensabile alla sopravvivenza dei ‘Mobili’. e inoltre catturano e fissano un altro gas, l’anidride carbonica, presente nell’atmosfera terrestre.

I ‘Mobili’ emettono dei suoni articolati per comunicare tra di loro. ma questo linguaggio di scambio sembra assai imperfetto.

Nella specie umana infatti gli errori di interpretazione sono molto frequenti. Gli umani producono quindi informazioni molto complicate, a volte opposte tra loro e difficili da comprendere … inoltre questa specie presenta purtroppo una tendenza naturale all’auto-distruzione unita ad una forma di grande creatività. Tutto ciò mi sembra molto, troppo confuso”

rapporto concluso – bip bip… // fine della connessione // bip bip

Tornato a casa con la testa piena di domande, Giperiano prende la parola per primo guardando dritto negli occhi i suoi genitori: “Il Grande Albero mi ha spiegato che noi uomini abbiamo distrutto la natura. per quale motivo?

Forse dobbiamo chiederlo al signor Kilò  e alla famiglia Sempredipiù

Kilò infatti cerca solo il profitto personale e la famiglia consuma a più non posso.

E intanto continuiamo nei nostri errori, ancora e sempre, anche contro noi stessi.

Gli alberi ci forniscono l’ossigeno, e noi? Noi distruggiamo intere foreste!

Diversamente da noi esseri umani, gli alberi comunicano tra loro senza usare la violenza ed anzi si aiutano a vicenda.”

Con parole piene di speranza, Giperiano continua a parlare guardando i suoi genitori con tanta tenerezza: “Potremmo cambiare le cose tutti insieme, i nonni e le nonne con i papà e le mamme, i bambini e i ragazzi… che ne dite?”.

I suoi genitori, che già conoscevano la brutta situazione, per un istante restano senza parole.

Come spiegare a loro figlio che sulla terra da parecchio tempo moltissimi ‘Colibrì umani’ si danno da fare cercando di amare, rispettare e proteggere la natura?

Intanto Clorò prosegue l’analisi dei dati forniti dall’astronave-madre. adesso capisce meglio il ruolo della maggior parte dei ‘Fissi’ e dei ‘Mobili’ incontrati.

Ma quale sarà quello degli esseri umani?

Finale davanti allo spazio vuoto e triste attorno alla piccola foresta, il grande spirito dei piccoli Colibrì entra in questo sogno.

Ritorna bambino a Camisano Vicentino quando i campi di frumento attorniavano la bella villa palladiana Capra-Barbaran. La pianura intera era piena di alberi come le querce, i bagolari e i meli, i ciliegi e gli albicocchi.

I canti degli uccelli e i trilli dei colibrì risuonavano nell’aria pura della sera.

Bambini di tutto il mondo danzavano felici nel cortile della villa palladiana.

Le loro mamme li chiamavano per la cena nella Foresteria, ma loro erano completamente presi dal ballo.

Il grande spirito dei piccoli colibrì si risveglia con gli occhi pieni di lacrime e vede una magica scena: Giperiano è assieme ad Alì, Ravi, Kim, Enzo e Ines. Son tutti lì ad arrampicarsi sugli alberi! Ci sono anche le Fate-farfalla che, con le mani piene di semi di ghiande, di fiori e anche di fagioli, lanciano bombe molto gentili piene di vita vegetale.

La gente del villaggio si precipita di corsa e ride con gli occhi colmi di luce e di gioia.

Ogni donna e ogni uomo dei ‘Mobili’ rientra nella casa-giardino del proprio corpo e allo stesso tempo nella casa-giardino planetario formato dai ‘Fissi’.

Insieme danzano in cerchio mano nella mano una tarantella napoletana:  verde e raggiante in volto c’è anche Clorò J  

adesso tocca a te: vuoi trovare i principali eroi della storia?

Clorò e il Fagiolo, la Fata-farfalla e l’Albero-rifugio

Il Pianeta Giperiano nasce della cooperazione fra noi amiche e amici italiani e francesi partecipanti alle ‘Reti di scambi reciproci di saperì. Siamo Claudine, Cristina, Jipé, Mariano, Murielle, Paolo, Ricki, Robert, Selene ed abbiamo scambiato idee e testi, disegni e musiche confluite poi in questa storia. Senza farci mancare i sorrisi J abbiamo iniziato il racconto durante la pandemia e lo abbiamo terminato ad ottobre 2022. Cinque di noi hanno scritto altrettanti finali diversi.

Siamo felici di contribuire a far conoscere il ‘Parco-Bosco Anima Mundì a Camisano Vicentino. Fai attenzione, guardati attorno quando ci andrai per camminare e respirare liberamente in mezzo agli alberi … avrai magari la fortuna di incontrare Clorò e Giperiano, i Fagioli Volanti e le Fate-farfalla!

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE RETI DI SCAMBI RECIPROCI DI SAPERI, EVRY PARIGI, FRANCIA https://www.rers-asso.org/

APRIRSi Associazione Per le Reti Italiane di Reciproci Scambi di saperi             CASA PER LA PACE DI VICENZA, ITALIA https://aprirsi.wordpress.com/

L’Olmo Anselmo

Tutti mi chiamano Anselmo ma sono un albero. E’ vero, sono un Olmo, ma non sono l’unico Olmo del Parco.

Ora ce ne sono molti altri giovani che stanno crescendo, ma tutti chiedono a me com’era prima. Sì perché è anche vero che io sono l’albero più antico del Parco.

Leggi di più “L’Olmo Anselmo”

I racconti del bosco

Cerca, cerca, nascosti nel bosco ci sono protagonisti e racconti!!!!